Weekly Playlist N.40 (2019)

 

Mentre gli articoli di presentazione redatti dal sottoscritto in queste occasioni restano sicuramente e comunque secondari (o complementari) ai fini dell’ascolto, ci piace pensare che la fruizione delle playlist che vi stiliamo ogni giovedì sia invece assai utile non solo per eventuali nuove scoperte di materiale che da queste parti viene ascoltato, ma anche per i momenti in cui avete voglia di qualcosa di eterogeneo e meno impegnativo rispetto ad un vero e proprio album; magari perché nel frattempo state studiando oppure avete uno di quei lavori moderni che vi permettono di ascoltare la musica del diavolo mentre spippolate col computer muovendo cifre a otto zeri: del resto cosa c’è di più diabolico e maligno dell’alta finanza, dico bene?
Ad ogni modo, prima di premere l’invidiatissimo tasto play che al solito trovate qui sotto, è opportuno controllare che il volume non sia completamente al massimo onde evitare arresti cardiaci dovuti all’impatto della chitarra del buon Dagon sui vostri innocenti apparati uditivi. In apertura dell’appuntamento odierno vi sono infatti gli statunitensi Inquisition, il cui terzo disco Magnificent Glorification Of Lucifer” ha appena compiuto quindici anni precisi e ci offre per l’occasione il meglio del suo lato più aggressivo, travolgendoci fin da subito nella bolgia di “Crush The Jewish Prophet”.
Ad un incipit all’insegna del glorioso passato (e stiamo parlando del 2004, tanto per dire) opponiamo subito una serie di novità che partono ad essere presentate con una chiusura di playlist disperatamente attuale, in cui torniamo a fare i conti con la sporcizia spirituale che i Mgła sanno rivangare tanto bene da essere autori dell’album più riuscito (secondo noialtri) di questo settembre. Age Of Excuse”, quarto affresco della patetica condizione umana realizzato dai numero uno polacchi, è stato prevedibilmente eletto a furor di popolo domenica scorsa grazie anche ad un finale tra i più belli dell’anno per pathos di suono e lirico: “history gets over it all”, ma molto tempo dovrà passare prima di dimenticarsi di questo capolavoro, della sua sesta ed ultima traccia e più in generale del duo. Tuttavia non è solo dalle insanguinate terre dell’Est che proviene musica così destabilizzante, e mentre tutta Italia cita i versi di M. riguardanti la natura umana che è quel che è, dalle profondità del Trentino è ridisceso a valle ormai due mesi fa l’orrore noto a (quasi) tutti con il nome di Tenebrae In Perpetuum; avevamo già avuto occasione di parlarne ai tempi dell’uscita, ma la qualità elevatissima del nuovo Anorexia Obscura” è stata sufficiente a garantirgli un posto d’onore anche tra i dischi della settimana, con ovviamente una nuova recensione tutta da leggere mentre la title-track vi risuona nelle orecchie ormai sanguinanti. E già che siamo sulle Alpi non ci costa praticamente nulla fare una deviazione anche in Francia, in modo da mettervi una volta ancora la pulce nell’orecchio sui due principali nuovi arrivi da Oltralpe, che ci regalano (nuovi) motivi per farlo: gli Alcest con l’ultimo singolo “Sapphire” hanno accentuato il loro animo Indie Rock da autoradio (sicuramente colpa di Nuclear Blast Records), non riuscendo però a far calare l’attesa per il 25 ottobre e per il promettente Spiritual Instinct”; i The Great Old Ones invece rimangono saldi nell’occhio del ciclone (o del maremoto?), da cui tre giorni prima rispetto a Neige e Winterhalter verrà sputato fuori Cosmicism”, il quale stavolta ci viene presentato con la furia indomabile di “Of Dementia”. Meno famosi dei mangia-baguettes appena citati sono gli spagnoli Calyx, debuttanti allo sbaraglio che a maggio hanno dato alle stampe il loro primo full-length intitolandolo Vientos Arcaicos”, che fareste meglio a non perdervi in primis per una copertina davvero niente male ed in secundis per la linea melodica piacevolmente iberica che percorre un esempio come “Loarre”.
Non si sa invece davvero quasi nulla riguardo l’inaspettato ritorno in studio degli ucraini Ygg, in questo momento sotto i ferri dello studio di registrazione (chitarre fatte e batteria in svolgimento) in cui è rintanata la formazione in giro ormai da una decade (e di cui vi abbiamo parlato discretamente spesso) ma con un solo disco omonimo all’attivo, che però è bastato per far innamorare un’utenza -tutt’altro che risicata- di pezzi atmosfericamente rocciosi tra i quali la oggi inclusa “Blood”.
Adesso però è tempo di fare un salto dall’altro capo del mondo, nel florido Quebec da cui arriva la desolazione totale portata dai Gris, primo dei tre ascolti caldeggiati au jour d’hui dalle mensole di noi redattori; il duo canadese si distacca da buona parte degli progetti nel territorio in questione offrendoci diversi spunti atmosferici sublimati negli undici minuti di “Cicatrice”, un trip tra dolore e meraviglia contenuto nell’ormai classico moderno del 2007: Il Était Une Forêt…”. Ma dopo una proposta tanto introversa si rende necessaria una buona dose di enfasi per risvegliare, citando qualcuno di importante, lo spirto guerrier ch’entro ci rugge, ed ecco quindi seguire a ruota gli ungheresi Bornholm e la loro trionfale “Fiery Golden Dawn”, dal penultimo lavoro Inexorable Defiance” del 2013. Siamo così passati dalla ricercatezza atmosferica all’adrenalina epica da pugno al cielo, giusto per ridicolizzare un altro po’ (fa sempre bene) chi in questo genere ci vede Satana, face painting e poco altro, ed in chiusura torniamo al lato più ferale con i tedeschi Katharsis, ritiratisi dalle scene ormai una decina di anni fa con un EP dal suggestivo titolo Fourth Reich”; da qualche settimana Pagan Storm Webzine sembra inondata per un motivo o per l’altro da prodotti alternativi ai classici full e nulla ci impedisce evidentemente di pubblicizzarne di altri, sempre che non si tratti di riempitivi per fare numero e tirarsela da fenomeni underground: se poi però ciò di cui si parla dura tre quarti d’ora di musica inedita e contiene un monolite di tredici minuti chiamato “So Nail The Hearts”, incluso verso la fine della playlist, allora il dubbio proprio non si pone.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Inquisition“Crush The Jewish Prophet” (from Magnificent Glorification Of Lucifer”, No Colours Records 2004)

2. Ygg“Blood” (from Ygg”, Oriana Music 2011)

3. Alcest“Sapphire” (from Spiritual Instinct”, Nuclear Blast Records 2019)

4. The Great Old Ones“Of Dementia” (from Cosmicism”, Season Of Mist Records 2019)

5. Tenebrae In Perpetuum“Anorexia Obscura” (from Anorexia Obscura”, Debemur Morti Productions 2019)

6. Gris“Cicatrice” (from Il Était Une Forêt…”, Sepulchral Productions 2007)

7. Calyx“Loarre” (from Vientos Arcaicos”, Iron Bonehead Productions 2019)

8. Bornholm“Fiery Golden Dawn” (from Inexorable Defiance”, Noise Art Records 2013)

9. Katharsis“So Nail The Hearts” (from Fourth Reich (EP)”, Norma Evangelium Diaboli 2009)

10. Mgła“Age Of Excuse VI” (from Age Of Excuse”, Northern Heritage Records 2019)

Michele “Ordog” Finelli

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